«Trahimur specie recti»: per una descrizione caratterizzante delle varianti d'autore nell'"Aminta" di Juan de Jáuregui
Abstract
Questo articolo propone un nuovo approccio critico alle varianti autoriali presenti nell'Aminta di Juan de Jáuregui, traduzione della favola pastorale di Torquato Tasso, incorporata nelle sue Rime nel 1618. Attraverso l'analisi di una serie di casi specifici, si intende descrivere le linee correttive lungo le quali si snoda il processo di revisione a cui fu sottoposta la prima versione dell'Aminta, pubblicata a Roma nel 1607, e individuarne le costanti caratterizzanti. Si esaminano, quindi, interventi specifici (sostituzioni, cancellazioni, modifiche lessicali), nonché rimodellamenti di sequenze testuali, che contemplano l'inserimento di materiale poetico estraneo all'originale e, in più occasioni, lasciano intravedere l'insinuazione di fonti classiche e moderne, con l'obiettivo di mostrare come l'intento guida di Jáuregui sia quello di ottenere una maggiore aderenza al testo originale, che si esprime sia sul piano sintagmatico sia nella fruizione paradigmatica del testo.